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Stessa città, lingue diverse: gli elementi culturospecifici fiumani nei testi letterari italiani e nelle loro traduzioni croate
Présentations
Stessa città, lingue diverse: gli elementi culturospecifici fiumani nei testi letterari italiani e nelle loro traduzioni croate
Iva Peršić
University of Rijeka, Faculty of Humanities and Social Sciences, Croatia
La città di Fiume (Rijeka), come tutta l’area istroquarnerina oggi appartenente alla Croazia, ha vissuto più volte nel corso dei secoli importanti cambiamenti sul piano politico, sociale, culturale, linguistico. Diverse sono le opere letterarie in cui gli autori hanno raccontato la propria città natale e le sue trasformazioni, le esperienze vissute negli anni, le emozioni e i sentimenti provati, i rapporti stretti e troncati. In questo intervento si prenderanno in esame tre opere letterarie, scritte in italiano, che hanno Fiume per protagonista, e le loro traduzioni croate. Si tratta di Il porto dell’aquila decapitata (1959) di Paolo Santarcangeli, Un italiano di Fiume (1993) di Enrico Morovich e Il cavallo di cartapesta (scritto nel 1967, ma pubblicato postumo nel 2008) di Osvaldo Ramous, tradotti in croato rispettivamente da Ljiljana Avirović (Luka obezglavljena orla), Damir Grubiša (Talijan iz Rijeke) e Lorena Monica Kmet (Papirnati konj). Si rifletterà, in particolare, sulle modalità e sulle strategie adottate dai traduttori per rendere nella lingua oggi maggioritaria a Fiume (il croato) gli elementi culturospecifici indicati nella lingua in passato maggioritaria (l’italiano) nella stessa città.